venerdì 7 marzo 2008

Daihatsu Trevis: piccola sì, ma con stile.

In un mercato in continuo fermento come quello automobilistico è indiscutibile come il segmento delle citycar faccia la parte del leone: piccole, maneggevoli, facili da parcheggiare e con costi di gestione ridotti hanno le qualità giuste per districarsi a dovere nella giungla infernale del traffico cittadino.
Se, però, esaminiamo più a fondo le auto di questo segmento noteremo come i continui restyling e gli interventi stilistici hanno portato alla lunga a questo risultato: quelle che una volta erano delle citycar a tutti gli effetti ora sono diventate delle "goffe" cittadine.
La Mini che una volta era davvero mini ora è un mostro della strada che sfiora quasi i 4 metri di lunghezza, odia essere maltrattata e ha consumi ben lontani da quelli che ci si aspetterebbero da una "cittadina",per non parlare poi del prezzo....(lo stesso dicasi per Fiat 500 & Co.) !

Da questa visione un po' distorta del prototipo di citycar sembra essersi distaccata la Daihatsu, casa automobilistica giapponese del gruppo Toyota , la quale ha messo sul mercato una "piccina di elite":Trevis.

A primo impatto colpisce per la linea simpatica ma allo stesso tempo elegante; la grande calandra anteriore e i fari rotondi non mascherano certamente alcune somiglianze estetiche con la vecchia Mini:oltre al muso altri elementi che riportano alla mente la piccola inglese sono il parabrezza spiovente e il tetto piatto che si riallaccia ai montanti con una leggera bombatura.

Lunga appena 341 cm ha dimensioni esterne ridotte ma offre un notevole spazio interno,sia davanti che dietro grazie al passo di 2,375m; l'accesso è ulteriormente facilitato dalle portiere che hanno un raggio di apertura di ben 90° !
Gli interni sono sobri e senza stravaganze,ma con materiali e assemblaggi di buona qualita (vedi volante in pelle Momo); il cruscotto è elegante e di aspetto moderno con i comandi disposti in maniera corretta.

Il bagagliaio non vanta dimensioni da wagon ma ha un'apertura ampia e una soglia più che ragionevole.

La gamma dei motori si limita ad un solo propulsore: un mille benzina a 3 cilindri in linea a 12 valvole piuttosto brillante.
La potenza massima è di 58 cavalli.
Competitivi i consumi: appena 4,8 litri per 100 chilometri a ciclo misto con il cambio manuale che diventano 5,9 con quello automatico.

Infine il prezzo:la proposta rivoluzionaria di Daihatsu è proprio l’offerta della trasmissione automatica allo stesso prezzo di quella manuale: 11.300 euro.





Una Tata per gli indiani

La Tata Nano è una piccola monovolume di produzione indiana,lunga appena 3.10 m, progettata con l'idea di motorizzare le popolazioni dei Paesi in via di sviluppo:basteranno,infatti, 100000 rupie (pari a circa 1700 euro) per aquistare quella che per ora è l'auto più economica del mercato.




Naturalmente il prezzo così vantaggioso fa passare in second'ordine l'assenza di optional ormai fondamentali su qualsiasi auto: bisogna,infatti, rinunciare ad accessori quali ABS, ESP, clima, servosterzo, airbags ecc... .

Anche il propulsore rispecchia l'animo dell'auto: è un semplicissimo bicilindrico di soli 624 cc che dispone di appena 33 cv montato dietro per sposare la soluzione più economica,in quanto anche la trazione è posteriore.


La sorpresa è che la NANO è fatta di fogli di metallo tradizionale e non di plastica come molti analisti avevano ipotizzato.L’abitacolo può ospitare comodamente una famiglia di quattro persone e a grazie al design minimalista di sedili e plancia lo spazio per la gambe e abbondante sia davanti che dietro.


I dati dichiarati dal costruttore sembrano essere abbastanza ottimistici (105Km/h e un consumo medio di 20Km/l in ciclo extraurbano.


GLI ALTRI MODELLI LOW-COST

Almeno per ora la Nano verrà commercializzata esclusivamente in India e, solamente più in là, nei Paesi mediorientali in via di sviluppo.

I modelli low-cost più noti al vecchio continente che potrebbero (almeno in un futuro prossimo) fronteggiare la rivale indiana sono :


  • FIAT 600


  • Dacia Logan


  • Chevrolet Matiz

Questi modelli a buon mercato hanno, però, riscontrato uno scarso interesse del pubblico (nel 2007 hanno occupato solo l'1,2% delle vendite totali). Questo perchè oltre ad essere auto di vecchia concezione,scarne nell'equipaggiamento e con una sicurezza attiva e passiva di scarso livello, sono destinate ad affrontare in primis il mercato dell'usato,che allo stesso prezzo offrono automobili più moderne ,confortevoli e piacevoli.

Fiat 500 Abarth...nel segno dello scorpione

Dopo mesi di indiscrezioni,foto "rubate" e congetture ,finalmente è arrivata:la gamma della nuova Fiat 500 si amplia con la tanto attesa Abarth.
La versione "cattiva" del piccolo cinquino rispolvera dopo molti anni le vesti del mitico scorpione,protagonista assoluto fino a qualche anno fa di rally e campionati monomarca.

Esteticamente la nuova Fiat 500 Abarth si caratterizza per una spiccata personalità unita a soluzioni tecniche e stilistiche di prim'ordine:risaltano subito agli occhi specchietti rosso corsa,un nuovo paraurti con una "bocca" più grande di quello originale in cui risiedono una grande presa d’aria, completata da fendinebbia e sfoghi laterali,e minigonne laterali più pronunciate.
Il posteriore è dominato da un grande estrattore d’aria che integra due terminali di scarico e da uno spoiler più marcato posto sulla cima del lunotto.

Il nuovo modello della casa torinese sarà commercializzato dal prossimo luglio presso la rete Abarth; sarà equipaggiata con un motore Fire 1.4 16v benzina Turbo che eroga una potenza massima di 135 CV (99 Kw) a 5.500 rpm e una coppia massima di 206 Nm a 3.000 rpm in modalità “Sport” (invece, in modalità “Normal”, la coppia si riduce a 180 Nm a 2.500 rpm).
Essendo un propulsore sovralimentato, la nuova vettura Abarth rispetta già le future normative Euro 5 (in vigore dalla seconda metà del 2009).